Archivio Categoria ITALIA

“Indietro, o fanti, questa terra è mia”

Pubblicato il: mercoledì 3 Maggio 2023

Come da tradizione, nell’ultima domenica di aprile, nella nostra parrocchia di Capo Croce, a Frascati si festeggia Maria Santissima in ricordo del miracolo del 1527.
È stata una giornata ricca di eventi, in mattinata sono stati esposti i disegni fatti dai bambini e ragazzi del catechismo, poi la giornata è culminata con la celebrazione dei vespri solenni e la S. Messa presieduta da S.E. il Vescovo Martinelli a cui è stata donata una copia dell’immagine sacra come ringraziamento degli anni trascorsi i questa diocesi.
La processione, molto sentita dal popolo devoto a Maria, che quest’anno sarebbe partita dall’altro santuario frascatano, la Chiesa delle scuole Pie, non si è potuta svolgere a causa del maltempo. Preghiamo Maria che interceda ancora una volta per noi, per tutto il popolo, perché cessino le guerre e le atrocità in ogni angolo del mondo. Affidiamo a lei le nostre preoccupazioni e le nostre angosce come quel lontano 1527.
Ausiliatrice nostra, prega per noi.

La Pasqua: un cammino della nostra storia

Pubblicato il: domenica 16 Aprile 2023

La massima espressione della volontà di Dio, in cui riposa la nostra fede, è la ‘‘Pasqua’’. Essa trova il fondamento soltanto nella somma verità, Gesù Cristo, il Figlio di Dio. Noi guardiamo la Pasqua come principio dell’esistenza cristiana; in essa ci è stata donata la pienezza dell’amore di Dio, manifestato nella croce. Questa croce è un’espressione della sofferenza del Signore, un Dio umile che ha perdonato coloro che lo accusavano. Perdonando, manifestò la pienezza della sua misericordia che da quel momento non ha chiesto il riconoscimento di tutta l’umanità perché dica: ‘‘abbiamo peccato, Signore’’ e così manifestare il suo amore e dare il perdono a tutti noi, Chiesa pellegrina. Lui perdona innanzitutto con un atto di volontà, anche se sofferente (Lc 23,34a). Solo dopo arriva la verità nel cuore, guardando il modo in cui il Signore fa la sua Pasqua sul legno della croce, una verità che produce meraviglie solo al pronunciarla (Mc 15,38).
Tutto ciò che è accaduto nell’ora del Signore è un’espressione di un amore totale, quell’amore che portò gioia a noi nel primo giorno della Settimana, quando Gesù risuscitò (Gv 20,1-10). Parlando della gioia, Papa Francesco ci esorta a non dimenticare coloro che sono tristi, come se vivessero una continua quaresima.
Ogni persona umana ha i suoi diritti, ma alcuni non credono più nell’umanità, a causa della giustizia che viene loro negata senza che nessuno venga in loro aiuto per trovare la strada che porti a una soluzione dell’ingiustizia e apra un cammino verso la gioia.
La Pasqua ha un senso importante per le suore Missionarie dell’Incarnazione, perché Madre Carla, l’amabile Fondatrice, la riteneva una festa fondamentale. Anzitutto, Madre Carla Borgheri aveva sempre con sé un crocifisso, non solo come distintivo del suo essere cristiana, ma come fondamento della sua fede; una fede che la teneva ben radicata nella sua storia, nella sua vita quotidiana. Madre Carla aveva ben presente la festa della risurrezione del Salvatore, nella quale trova senso ogni aspetto della nostra vita. Affermava sempre che Dio dall’eternità ha pensato a ciascuno di noi, ci ha visti, conosciuti e chiamati alla vita. Tutto questo lo ha fatto perché ci ama. E invitava sempre ad amare il Buon Gesù che sempre resta con noi, anche se tutti ci volgono le spalle. La Pasqua, così come l’Incarnazione, costituisce il centro unificatore di tutto il genere umano.
In verità, mi commuovo davanti al modo in cui Madre Carla concepisce la persona di Gesù, e collega i misteri della nostra fede, con l’Incarnazione. Gesù con la Sua gioiosa Risurrezione ci dà la speranza e la forza; insomma, come ribadisce Madre Carla, se Gesù è risorto anche noi potremo risorgere come ci ha promesso.
“Cosa importa se la strada per giungere alla risurrezione è il Calvario, anch’esso può divenire dolce se saliamo insieme a Gesù”. Le sue parole confortano e suonano come un invito a contemplare il calvario della nostra storia, delle sofferenze del mondo, soprattutto ad avere un pensiero al povero popolo ucraino che sta cercando in tutti i modi un momento di pace; ma la pace è quasi inesistente. Infatti anche quando il corpo è sano, tante volte il cuore non trova pace a causa delle sofferenze che lo affliggono.
Il testamento della Madre fondatrice è quanto mai attuale perché ci invita a fare della sequela di Gesù lo scopo della nostra vita, ognuno con il proprio stile di vita, anche quando il cuore è ricolmo di amarezza come lo era il suo nell’orto degli ulivi. Si deve procedere lungo questo cammino terreno con serenità, accettando le tante contrarietà.
Per finire, dobbiamo ricordare che la pasqua trova senso nella nostra vita, se la nostra vita trova senso nella Pasqua. Bisogna riconoscere che in Dio noi troviamo riposo, che noi siamo l’immagine del suo essere increato. La croce è dove il Signor morì e passò da questo mondo, compiendo la sua opera di salvezza. Ma continuiamo a cercarlo e Lui si farà trovare. Il vescovo di Ippona scrive che siamo stati fatti per il Signore e che il nostro cuore è inquieto finché non riposi in Lui. Tutto questo non è semplice da capire per la ragione la quale non vede la verità, ma è un fondamento che viene dalla fede, dono di Dio. Che la Pasqua del Signore rinnovi tutta la speranza dell’umanità che da sola non può trovare la vita, una vita di felicità che solo nel Signore risorto si può trovare!
Fr. Feliciano MS

“Non abbiate paura, non temete… è risorto”

Pubblicato il: sabato 8 Aprile 2023

La Pasqua di Risurrezione è la vita che vince la morte, il bene che sconfigge il male, è il macigno rotolato, con la consolante certezza che l’abisso della morte è stato varcato e, con esso, sono stati sconfitti il lutto, il lamento e l’affanno.

Con le parole di Don Tonino Bello, Pasqua, allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo.

Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua Parola

Pubblicato il: sabato 25 Marzo 2023

La solennità dell’Annunciazione è una grande festa della Chiesa e nella Chiesa, essa racchiude in sé il “si” della Madre e quello del Figlio «Ecco Signore, io vengo per fare la tua volontà» Eb 10,7; allo stesso tempo questo “si” continua nella Chiesa tramite i martiri e i santi, e naturalmente in ogni cristiano che vuole rispondere positivamente alla sua vocazione che anzi e prima di tutto è un dono di Dio e una missione da realizzare con la nostra vita perché ci impegna e ci mette in cammino.

L’Annunciazione ha nel cuore il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio, cioè con Gesù Cristo, Dio assume la forma dell’uomo (Fl 2,7): il “vero Dio, vero uomo” è al centro della confessione di fede. Gesù ci viene incontro per salvarci, per redimerci e riscattarci; tuttavia non viene in forma misteriosa e con potenza, viene da una donna nella debolezza e nell’umiliazione fino alla morte. Come primogenito, immagine del Dio invisibile, egli è ristabilimento dell’uomo all’immagine del creatore (Col 1, 15-20).

L’importanza della memoria liturgica già fu messa in evidenza dalle parole di Abramo di Efeso, vescovo nel secolo VI, il più antico testimone della celebrazione stessa, quando in una sua omelia affermò: «Grande e celebre è questo giorno, né vi è discorso capace di illustrare l’amore che oggi Dio ha dimostrato agli uomini. Oggi si è compiuto il disegno stabilito prima dei secoli». Si tratta della più antica testimonianza di una celebrazione dell’Annunciazione al 25 marzo, e non più nel periodo immediatamente precedente il natale, come una volta si faceva.

Questa bella testimonianza pone in evidenza il legame tra l’Annuncio e l’incarnazione, realtà che trovano il suo compimento nel dogma cristologico perché intrinsecamente uniti e senza confusione. Ciò che segue desta questa verità: «se il mistero dell’incarnazione del verbo di Dio nel grembo della vergine Madre appartiene al patrimonio originario della nostra fede, la sua celebrazione costituisce il riflesso dell’approfondimento compiuto intorno al dogma cristologico». A ragione Paolo VI scrisse che l’Annunciazione «era ed è festa congiunta di Cristo e della Vergine: del Verbo che si fa “Figlio di Maria” (Mc 6,3), e della Vergine che diviene Madre di Dio» e in cui la Chiesa viene concepita.

«Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua Parola, “è la frase che riassume il senso di questa celebrazione”. La risposta di Maria all’Angelo si prolunga nella Chiesa, chiamata a rendere presente Cristo nella storia, offrendo la propria disponibilità perché Dio possa continuare a visitare l’umanità con la sua misericordia»

Le suore Missionarie dell’Incarnazione mosse dallo Spirito Santo vivono questa festa, o meglio questo evento con grande rilevanza attraverso la consacrazione all’amore che è Cristo stesso e la contemplazione di Maria, vergine e modello di ogni santità, sacrario della nuova umanità, che col suo ‘fiat’ apre le porte della salvezza a ogni uomo ferito dal peccato. Guardare Maria è camminare verso Gesù, la pienezza e sorgente della santità, perché alla santità siamo chiamati, anzi come dice Madre Carla la santità è il perché della nostra vita, quindi in ogni nostro gesto, dire e fare siamo invitati a seguire l’esempio di Maria nell’abbandono di sé e nel fidarsi di Dio, la cui misericordia ci accoglie sempre e non ci respinge né ci tradisce.

Il grembo di Maria- che al dire di S. Ambrogio di Milano, è l’aula coelestium sacramentorum, racchiudendo il Verbo di Dio fatto carne, racchiude la summa misericordiarum.

Celebrare l’Annunciazione del Signore è lodare la santissima Trinità per le meraviglie operate in Maria.

In questa grande festa dell’Annunciazione rivolgiamoci ancora una volta a Maria la regina della pace perché interceda per noi e soprattutto chiediamo specialmente che ci ridoni la pace in modo particolare ai paesi che tuttora sperimentano la triste realtà della guerra, in modo tale, che convertiti ci amiamo come veri fratelli e insieme costruiamo l’armonia estinguendo di mezzo la sofferenza e l’oppressione.

Il signore faccia di noi testimoni autentici della sua misericordia, per intercessione di Madre Carla, per la gloria della Santissima Trinità. Amen

L’angelo del Signore portò l’annuncio a Maria, ed ella concepì per opera dello Spirito Santo!

                                                                       –  Frederico Muhep Missionari della Salette

Solenne celebrazione eucaristica a conclusione del Giubileo per i 100 anni dalla nascita della serva di Dio madre Carla Borgheri.

Pubblicato il: mercoledì 8 Marzo 2023

Domenica 26 Febbraio 2023 ore11:00

Nella cornice del santuario di San Cosimo alla macchia di Oria (BR) domenica 26 Febbraio, prima domenica di Quaresima, ci siamo trovati insieme per la celebrazione della messa e per concludere l’anno giubilare della nascita di madre Carla Borgheri, fondatrice delle Suore Missionarie dell’Incarnazione e dei Padri Missionari dell’Incarnazione. A celebrato S.E. mons. Vincenzo Pisanello vescovo di Oria, e con l’occasione si sono susseguite anche alcune testimonianze, inaugurazione e benedizione di una lapide della sala ex.

Per madre Carla l’11 dicembre 2022 è iniziato il processo di beatificazione a Frascati nella cattedrale di San Pietro.

Nell’editto del vescovo mons. Raffaello Martinelli scriveva: “su ispirazione dello Spirito Santo madre Carla ha voluto incarnare il suo carisma al grande mistero dell’incarnazione e ha cercato di rendere visibile nella chiesa e nel mondo i tratti caratteristici di Gesù”.

La madre nel 1993 ha accolto la richiesta di mons. Armando Franco per il servizio al santuario dei Santi Medici per l’accoglienza dei pellegrini e l’animazione liturgica. Madre Carla amava sostare al santuario e implorare grazie per tutti i fedeli e i pellegrini che vi si recavano. Amava dire che “la santità è il perché della nostra vita”.

Chi scrive deve molto a madre Carla perché attraverso le sue suore in servizio permanente come Congregazione dell’Incarnazione madre Josephine, suor Jndù e suor Elizabeth, che Dio le benedica sempre, al santuario hanno creato le condizioni ideali per la mia conversione definitiva e profonda con i modi canonici ispirati dalla madre che sono accoglienza e ascolto.

Quando suor Loreda ha presentato all’assemblea i tratti salienti della vita di madre Carla ha posto l’accento sulla sua umanità e vita missionaria.

Pareva che ascoltare suor Loreda, conoscessimo da sempre madre Carla nonostante non l’avessimo mai incontrata e parlato con lei, e sentivamo il suo forte invito ad andare avanti con forza e determinazione.

Come tutti i santi e i beati hanno iniziato da soli, anche madre Carla avrà vissuto quell’esperienza, e da quello che si legge e ascoltato, lei con i suoi intenti e dell’amore di Dio reincarnato a ispirarvi ha dispensato accoglienza e positività nel mondo ovunque andasse.

Sì perché penso fosse innanzitutto una persona positiva e propositiva facendo della santità il senso della vita… e il nostro…

L’emozione e la partecipazione in primis delle suore della Congregazione che occupavano tre file nei banchi della Chiesa, si percepiva nell’aria e si toccava con mano.

Ogni qualvolta si pronunciava o si faceva riferimento a madre Carla la sua presenza la avvertivamo tutti e la voglia di renderle merito acquistava sempre più vigore man mano che la celebrazione andava avanti. Era un crescendo Rossiniano.

Un intervento finale molto sentito è stato fatto anche dalla madre generale madre Carmela Cataldo, in linea di successione a madre Carla e madre Anna Piu.

Madre Carmela ha sottolineato i tratti e il lavoro continuo e incessante fatti in trent’anni di presenza al santuario di San Cosimo alla Macchia.

La messa è finita con l’invito di don Mino, vicedirettore del Santuario, a recarsi tutti dopo la celebrazione di S.E. Vincenzo Pisanello presso la sala ex voto, per benedire, inaugurare e intitolare la medesima sala a madre Carla. A me piace pensare che una parte di oggetti e testimonianze di miracoli fatti per intercessione dei Santi Medici siano stati portati da fedeli per le preghiere incessanti della madre a loro sostegno. Io sono stato testimone oculare della passione e abnegazione faticosa e meticolosa di donne e uomini volontari, che hanno fatto sì che si sistemasse e si finisse il tutto a tempo di record per dare alla sala ex voto un volto nuovo, degno di una grande donna e “santa”, ora serva di Dio. L’intervento con tutti incerchio alla presenza della gigantografia di madre Carla, del direttore del Santuario don Franco Depadova a cui va il ringraziamento decisivo per la realizzazione di tutto insieme a quelle del vescovo, hanno lasciato il segno nei cuori dei presenti, e noi presi dall’emozione nel cuore eravamo al settimo cielo, testimoni di un evento unico.

Infine siamo stati invitati tutti nelle sale del santuario per un piacevole aperitivo offerto gentilmente e preparato deliziosamente.

Si era lì tutti felici e commossi con il pensiero a madre Carla, certi che la sua presenza fosse in mezzo a noi per ringraziarci della degna giornata, con la sua ben nota umiltà e allegria.

Grazie madre Carla!

Continua a pregare per noi.

Mimmo Buccolieri

Concluso l’anno giubilare in memoria della Serva di Dio Madre Carla Borgheri

Pubblicato il: martedì 28 Febbraio 2023

Il 26 febbraio, nel santuario di Oria dedicato ai Santi Medici,  la Comunità delle Suore Missionarie dell’Incarnazione ha concluso l’Anno Giubilare del centenario della nascita di Madre Carla Borgheri, ed ha rappresentato un momento di riflessione e di ispirazione per tutti i partecipanti. Come ha ricordato S.E. mons. Pisanello: “Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto tempo alla preghiera. Non è così …Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova”.

Personalmente ringrazio la divina provvidenza per il dono di Madre Carla…il Signore ci dona gli strumenti…facciamone tesoro! Tutti possiamo essere santi a immagine e somiglianza di Dio. Siamo come nani sulle spalle di giganti, possiamo vedere più lontano in virtù del lascito di coloro che ci hanno preceduto nella Fede. Il cammino che conduce alla Santità è alla portata di tutti, grazie all’esempio di figure come Madre Carla, a noi resta il compito di preservarne il ricordo e seguirne l’esempio. E, proprio per questo, al termine della messa, lo stesso presule, insieme alle consorelle ed ai fedeli nella sala ex voto,  ha scoperto una targa a perpetuo ricordo dell’evento. Il tutto si è concluso con momenti di fraternità, convivialità e meditazione…L’auspicio sia che la chiusura dell’anno giubilare, nel santuario di Oria, alla presenza di monsignor Vincenzo Pisanello, possa essere un ulteriore gradino del cammino che conduce alla santità, “il perché della nostra vita”.

La Scuola dell’Infanzia Paritaria “Sacro Cuore” partecipa alla Va Edizione del Carnevale

Pubblicato il: lunedì 20 Febbraio 2023

 “Il Creato è casa comune ambiente di vita e non semplice oggetto da usare e sfruttare” – sono le parole di Papa Francesco protagoniste del carro allegorico che ha sfilato per le vie di Salice Salentino in occasione della Va Edizione del Carnevale Salicese che si è svolta domenica 12 febbraio 2023. Alla manifestazione, organizzata dal Comune in collaborazione con l’Associazione Smile, ha partecipato il nostro Istituto Scolastico, la Scuola dell’Infanzia Paritaria “Sacro Cuore”, con un carro che ha voluto lanciare il messaggio per il rispetto dell’ambiente in continuità con quello che è il progetto educativo previsto per questo anno scolastico.

Associazioni, gruppi e scuole nel territorio hanno preso patte alla gran sfilata di maschere, carri e gruppi mascherati; allegria, gioia, spensieratezza e voglia di stare insieme sono stati i sentimenti che hanno animato non solo la sfilata di domenica ma anche le giornate precedenti alla manifestazione.

Tante mamme e papà, ma anche nonne e zie, tutti impegnati a curare ogni dettaglio per la realizzazione del carro, dei vestiti a tema per i bambini ma anche per i genitori che si sono messi in gioco in una giornata che rimarrà nei cuori e nei ricordi di tutti noi.

Quando c’è la collaborazione di tutti si possono fare grandi cose: donare il proprio tempo e mettere a disposizione degli altri le proprie abilità è la massima espressione dell’amore per la comunità.

Sono stati giorni ricchi di emozioni, il tempo a disposizione era poco ma la tenacia e l’impegno di tutti hanno consentito la buona riuscita dell’iniziativa – dice una mamma – ringraziamo la nostre Suore per averci consentito di realizzare il carro e le maschere per il Carnevale mettendo a disposizione i lori spazi, la loro cortesia e infinita pazienza. Anche in queste occasioni si dimostrano esempi di vita e affidare i nostri bambini a loro rimane per noi un privilegio.”

La nostra Scuola non poteva mancare all’invito dell’Amministrazione di partecipare al Carnevale, la festa del divertimento per antonomasia. Un sentito ringraziamento va alle rappresentanti di Classe e di Istituto che anche questa volta hanno dato il massimo per la buona riuscita dell’iniziativa” – dicevano le suore – e ancora – “come Scuola vogliamo ringraziare i genitori e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del carro perché hanno saputo fare di una semplice idea una grande iniziativa che ci ha reso orgogliose. La nostra Scuola è una realtà ben radicata nel comune di Salice Salentino ed è sempre attenta a partecipare ad ogni proposta che contribuisce alla crescita emotiva e socio educativa dei nostri bambini e delle loro famiglie.

 

Cinquant’anni di fedeltà

Pubblicato il: sabato 18 Febbraio 2023

Care Sorelle Missionarie dell’Incarnazione,

Vi siamo molto grati per averci offerto la possibilità di realizzare la festa del cinquantesimo anniversario del nostro matrimonio. L’anniversario ricorreva il 27 luglio 2022, ma, per motivi di salute è stato necessario rinviare, per ben tre volte, ad altra data.

Abbiamo scelto, infine, l’11 febbraio perché è la festa della Madonna di Lourdes; questa scelta non è stata casuale poiché era nostro desiderio vivere questo evento sotto lo sguardo e la protezione di Maria e nella Cappella del vostro Istituto dove avevamo già celebrato il venticinquesimo anniversario del nostro matrimonio.

Conservavamo di quell’avvenimento, celebrato nella Cappella, un’aria di pace, di sacralità, di calorosa accoglienza, di famiglia; ciò ci ha spinto a chiedervi la possibilità di accoglierci per celebrare il cinquantesimo.

Alla nostra richiesta, la vostra disponibilità è stata pronta, amabile, materna e senza riserve.

Il giorno della festa  la Cappella era stata preparata con cura, sobrietà e delicatezza.

Nell’attesa che arrivasse il sacerdote, le suore si sono occupate dei numerosi bambini, e noi ci siamo sentiti sostenuti in ogni momento.

La Celebrazione dell’Eucaristia, accompagnata dai canti, si è svolta in un’atmosfera semplice, solenne, soprannaturale, familiare e composta.

Il giorno successivo, nel ringraziare il sacerdote, don Orlando, gli abbiamo detto che la Santa Messa è stata un momento di grazia, un capolavoro. Egli ha confermato dicendo: “Sì, è stato un momento di grazia, un capolavoro perché si percepiva fortemente l’unità di tutta l’assemblea”.

Sembrava che anche i banchi, i ceri, i fiori, le pareti, la luce vivida del sole partecipassero alla sacralità del momento. Spontaneamente, alcuni presenti hanno rivolto a Dio le loro invocazioni per noi.

In un’atmosfera raccolta e partecipata, commovente è stato il ricordo dei nostri cari che ci hanno preceduto nella Casa del Padre.

La nostra meraviglia era grande; volevamo quasi scomparire affinché fosse lasciato spazio al vero protagonista: Dio Padre, considerando che tra i presenti qualcuno non è credente.

Silvano, un nostro amico, ci ha telefonato per ringraziarci di aver partecipato alla Celebrazione; gli era sembrato “un Inno alla Via, alla Famiglia, alla Fratellanza”.

Conoscendo i nostri limiti e le nostre scarse capacità organizzative, non finiremo mai di stupirci poiché, tutto ciò che si è svolto ha superato ogni nostro desiderio ed aspettativa. Non è stata una festa, è stato un momento di Grazia.

Care Sorelle, grazie per averci accolto e averci fatto sentire parte della vostra famiglia.

Sarà stato un dono di Madre Carla?!

                                                                                           Con fraterno affetto

                                                                                           Pietro e Liliana Perfetto

Giorno di gratitudine e di festa

Pubblicato il: venerdì 17 Febbraio 2023

Centouno anni fa come oggi, il 17 febbraio, nasceva Madre Carla. Vogliamo rendere grazie al Signore per il dono della sua vita e di quanto Egli ha realizzato attraverso di lei per il bene di tanti fratelli.

Madre Carla docile ai doni dello Spirito e disponibile alla volontà di Dio, è stata segno dell’amore di Dio per tutti. Lo scorso 11 dicembre abbiamo avuta la grazia di celebrare l’apertura del processo della sua beatificazione e canonizzazione nella Cattedrale di Frascati, dichiarandola Serva di Dio. Oggi la fama della sua santità è conosciuta nelle varie parti del mondo e continua a diffondersi.

Da una lettera scritta a noi sue figlie, il 17 febbraio 1989, possiamo cogliere la passione missionaria che la spingeva con paziente speranza verso tanti fratelli, per portare la luce e la gioia di Gesù Verbo Incarnato; diceva: “Un’anima missionaria custodisce, dentro di sé, il desiderio insopprimibile di portare Cristo alle anime, senza chiedere nulla per sé, né quanto ciò le possa costare. Come il seminatore, ella getta il seme nella speranza, fiduciosa nella Grazia divina che, come pioggia benefica, fa germogliare e crescere la buona semente sino ai frutti maturi. Ella vigila, senza risparmiarsi sostenuta dalla Santa Obbedienza, dall’ispirazione divina, dalla esperienza personale, e da quanto le viene suggerito. Ella spera, senza stancarsi, giacché il seme porterà frutto, come e quando il Signore vorrà. Ella è pronta anche ad abbandonare il campo di lavoro, alla voce dell’obbedienza, perché sa che: «uno semina e uno miete». Uniamo la nostra obbedienza a quella di Maria”.

Con Lei diciamo: «Fiat mihi secundum verbum tuum» (Lc 1, 38) con tutta l’implicanza del suo significato; solo così diverremo madri di anime come Maria e come la serva di Dio, Madre Carla.

Oggi, per la mediazione di Madre Carla, vogliamo chiedere al Signore anche per noi, la passione e la gioia di portare Cristo. Con questo desiderio, viviamo con gratitudine la gioia di questa giornata.

Buon compleanno

Pubblicato il: venerdì 17 Febbraio 2023

Dire che Madre Carla mi manca può apparir scontato, mi lascio trasportare dal vento delle emozioni che pilota il mio sguardo verso il cielo e, scrutando tra le stelle, mi fa dire… ovunque lei sia, continui a distendere su di me i suoi abbracci!

Ebbene sì, mi mancano le sue lezioni di vita e se chiudo gli occhi per un attimo sento che è vicina a me. Il tempo perde valore dietro il calore dei ricordi ed allora faccio finta che lei ci sia ancora, come quando ero solo una ragazzina.

Ricordo ancora il suo profumo che mi faceva sentire a casa, quella casa che ho sempre sognato.  Avrei tante cose da dirle, o Madre cara, tanti segreti da confidarle, tanti consigli da chiederle e tante persone da farle conoscere.

È sempre qui nel mio ricordo, ad un passo dal cuore…per sempre.

Buon compleanno fin lassù!

                                                                                                                                                                             Anna Maria