ITALIA

Le Suore Missionarie dell’Incarnazione mosse dallo Spirito Santo vivono questa festa, o meglio questo evento con grande rilevanza attraverso la consacrazione all’amore che è Cristo stesso e la contemplazione di Maria, vergine e modello di ogni santità, sacrario della nuova umanità, che col suo ‘fiat’ apre le porte della salvezza a ogni uomo ferito dal peccato. Guardare Maria è camminare verso Gesù, la pienezza e sorgente della santità, perché alla santità siamo chiamati, anzi come dice Madre Carla la santità è il perché della nostra vita...

Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua Parola

Pubblicato il: sabato 25 Marzo 2023

La solennità dell’Annunciazione è una grande festa della Chiesa e nella Chiesa, essa racchiude in sé il “si” della Madre e quello del Figlio «Ecco Signore, io vengo per fare la tua volontà» Eb 10,7; allo stesso tempo questo “si” continua nella Chiesa tramite i martiri e i santi, e naturalmente in ogni cristiano che vuole rispondere positivamente alla sua vocazione che anzi e prima di tutto è un dono di Dio e una missione da realizzare con la nostra vita perché ci impegna e ci mette in cammino.

L’Annunciazione ha nel cuore il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio, cioè con Gesù Cristo, Dio assume la forma dell’uomo (Fl 2,7): il “vero Dio, vero uomo” è al centro della confessione di fede. Gesù ci viene incontro per salvarci, per redimerci e riscattarci; tuttavia non viene in forma misteriosa e con potenza, viene da una donna nella debolezza e nell’umiliazione fino alla morte. Come primogenito, immagine del Dio invisibile, egli è ristabilimento dell’uomo all’immagine del creatore (Col 1, 15-20).

L’importanza della memoria liturgica già fu messa in evidenza dalle parole di Abramo di Efeso, vescovo nel secolo VI, il più antico testimone della celebrazione stessa, quando in una sua omelia affermò: «Grande e celebre è questo giorno, né vi è discorso capace di illustrare l’amore che oggi Dio ha dimostrato agli uomini. Oggi si è compiuto il disegno stabilito prima dei secoli». Si tratta della più antica testimonianza di una celebrazione dell’Annunciazione al 25 marzo, e non più nel periodo immediatamente precedente il natale, come una volta si faceva.

Questa bella testimonianza pone in evidenza il legame tra l’Annuncio e l’incarnazione, realtà che trovano il suo compimento nel dogma cristologico perché intrinsecamente uniti e senza confusione. Ciò che segue desta questa verità: «se il mistero dell’incarnazione del verbo di Dio nel grembo della vergine Madre appartiene al patrimonio originario della nostra fede, la sua celebrazione costituisce il riflesso dell’approfondimento compiuto intorno al dogma cristologico». A ragione Paolo VI scrisse che l’Annunciazione «era ed è festa congiunta di Cristo e della Vergine: del Verbo che si fa “Figlio di Maria” (Mc 6,3), e della Vergine che diviene Madre di Dio» e in cui la Chiesa viene concepita.

«Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua Parola, “è la frase che riassume il senso di questa celebrazione”. La risposta di Maria all’Angelo si prolunga nella Chiesa, chiamata a rendere presente Cristo nella storia, offrendo la propria disponibilità perché Dio possa continuare a visitare l’umanità con la sua misericordia»

Le suore Missionarie dell’Incarnazione mosse dallo Spirito Santo vivono questa festa, o meglio questo evento con grande rilevanza attraverso la consacrazione all’amore che è Cristo stesso e la contemplazione di Maria, vergine e modello di ogni santità, sacrario della nuova umanità, che col suo ‘fiat’ apre le porte della salvezza a ogni uomo ferito dal peccato. Guardare Maria è camminare verso Gesù, la pienezza e sorgente della santità, perché alla santità siamo chiamati, anzi come dice Madre Carla la santità è il perché della nostra vita, quindi in ogni nostro gesto, dire e fare siamo invitati a seguire l’esempio di Maria nell’abbandono di sé e nel fidarsi di Dio, la cui misericordia ci accoglie sempre e non ci respinge né ci tradisce.

Il grembo di Maria- che al dire di S. Ambrogio di Milano, è l’aula coelestium sacramentorum, racchiudendo il Verbo di Dio fatto carne, racchiude la summa misericordiarum.

Celebrare l’Annunciazione del Signore è lodare la santissima Trinità per le meraviglie operate in Maria.

In questa grande festa dell’Annunciazione rivolgiamoci ancora una volta a Maria la regina della pace perché interceda per noi e soprattutto chiediamo specialmente che ci ridoni la pace in modo particolare ai paesi che tuttora sperimentano la triste realtà della guerra, in modo tale, che convertiti ci amiamo come veri fratelli e insieme costruiamo l’armonia estinguendo di mezzo la sofferenza e l’oppressione.

Il signore faccia di noi testimoni autentici della sua misericordia, per intercessione di Madre Carla, per la gloria della Santissima Trinità. Amen

L’angelo del Signore portò l’annuncio a Maria, ed ella concepì per opera dello Spirito Santo!

                                                                       –  Frederico Muhep Missionari della Salette

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