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COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI

Pubblicato il: sabato 2 Novembre 2024

Il 2 novembre una ricorrenza di dolore, di morte o un giorno di speranza, e di nascita?  I primi cristiani definivano il giorno della morte, il giorno della nuova nascita!  Loro erano certi, che la morte non esistesse, e che, al contrario si nascesse due volte, e la seconda fosse per sempre. San Francesco nel suo cantico chiamava la morte  “sorella morte corporale”.  La morte che è stata sempre rappresentata anche nei testi sacri antichi con dei scheletri, il poverello d’Assisi la definiva “sorella”! Sorella, termine intrinseco di solidarietà e amore! In queste giornate feticismi, tradizioni pagane, hanno sempre calcato la mano, su scheletri, fantasmi ed altre false rappresentazioni della morte. Ma credo sia arrivato il tempo di affrontare una verità, spesso dimenticata, un quasi mistero sacro che spesso si perde nella superficialità del mondo moderno. La notte dei morti, è molto più che ricordare i nostri defunti, è un invito per ciascuno di noi, a vivere questa data, profondamente radicata nella nostra fede cristiana, come una notte di grande speranza, un richiamo alla preghiera, per chi abbiamo amato e che ora non è più con noi. In questi giorni abbiamo la possibilità di  aiutarli nel loro cammino verso la beatitudine eterna! Con la preghiera, oltre a metterci in contatto con loro,  riusciamo a donare  e ricevere pace e amore. Poiché è l ‘amore generato dalla preghiera, che supera ostacoli e barriere. Ed anche se quando li ricorderemo i nostri occhi luccicheranno un po’, come le stelle del cielo, noi abbiamo la consapevolezza come credenti in Gesù che niente finirà mai, e che un giorno siederemo tutti al banchetto del Padre.

In questa occasione mi piace ricordare Madre Carla, il primo novembre è la sua festa, ma anche lei come tutti i Santi,  ha vissuto il momento del trapasso, allora ricordiamola nelle preghiere di questi giorni  più che mai, affinché  dal Cielo possa intercedere  al Padre, per i nostri defunti e per la nostra umanità messa a dura prova dalle vicende del mondo!

USCIRE PER INCONTRARE

Pubblicato il: giovedì 31 Ottobre 2024

Ottobre, mese dedicato alla missione universale nella Chiesa, invita le comunità cristiane a riflettere sulla missione e a promuovere accoglienza, fratellanza e solidarietà; inoltre, per antica e secolare consuetudine, è anche il mese del Santo Rosario.

Per questo le Suore Missionarie dell’Incarnazione, presenti nella Casa di Accoglienza “Cardinal Pizzardo”, hanno avuto una bellissima iniziativa: recitare il Rosario nelle case delle famiglie di Torvaianica invitando anche conoscenti che, per svariate ragioni, non possono andare in chiesa. Come su insegnamento e desiderio di Madre Carla Borgheri, le sue figlie hanno testimoniato così l’Amore di Dio, incontrando e raggiungendo il prossimo.

È stato un gesto molto apprezzato che ha permesso alle famiglie di pregare, in modo particolare, per le intenzioni personali. Il Rosario è una preghiera potentissima che permette di ricevere delle risposte e ottenere Grazie. Ma soprattutto “Recitare il Rosario in famiglia è un momento di crescita spirituale sotto lo sguardo benevolo della Vergine Maria” (Benedetto XVI).

Questa iniziativa è stata anche un momento di condivisione e gioia perché si sono accorciate le distanze e si è vissuto in maniera ancora più profonda la fratellanza reciproca. Papa Francesco infatti, nell’Evangelii Gaudium, utilizza l’espressione “Chiesa in uscita” proprio per ribadire che bisogna farsi vicini all’umanità e offrire parole e gesti di speranza a tutti coloro che ne hanno bisogno.  «La Chiesa “in uscita” è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano» (Evangelii Gaudium, 24).

A conclusione di questo mese missionario la Parrocchia Beata Vergine Immacolata di Torvaianica ha condiviso e ascoltato la testimonianza di alcune Suore Missionarie dell’Incarnazione. Suor Assunta ha raccontato, ai fedeli presenti durante la Santa Messa del 27 ottobre 2024, la presenza nel mondo intero delle SMI spiegando che: “La missione è evangelizzare, portare la carità ed essere utili per gli altri portando l’amore di Cristo al prossimo”.

Francesca Amore

Un tratto di vita

Pubblicato il: venerdì 18 Ottobre 2024

Dopo dieci anni di assenza sono ritornata in Albania. Ora, come allora, il mio cammino ha portato lungo strade e sentieri, ad incontrare una umanità variegata, dove l’esistenza scorre per tutti ma non allo stesso modo. Mi vengono incontro tanti volti che mi sembra già di conoscere: alcuni salutano, altri lamentano le proprie condizioni di vita, altri chiedono ascolto. Gli adulti sembrano quasi condannati a ripetere le stesse azioni per tutta la vita rimanendo inconsapevoli dei cambiamenti del tempo, mentre i ragazzi percepiscono che il mondo offre altre opportunità. La popolazione soffre. Ascoltare la voce, il suono delle parole che narrano episodi di violenza, di indifferenza e di abbandono, mi ha fatto riflettere sul senso della mia missione: Chi sono Signore? Cosa vuoi da me? Cosa chiedi a noi su questa terra? Queste domande, che quotidianamente mi accompagnano, appaiono ora sotto una luce diversa, più chiara.

L’Albania è un paese immerso in una natura ancora in gran parte incontaminata. Non che le cose, dalla caduta del regime comunista, non siano cambiate, visto che l’economia è in fase di sviluppo e nuove infrastrutture supportano la crescita dell’intero Paese. Ma, come in tutte le economie del “terzo mondo”, non tutta la popolazione ha usufruito in egual modo di questo nuovo benessere. Ci sono i poveri e i ricchi, alcune case sembrano regge e molte altre sono semplici e modeste abitazioni. Di solito le famiglie sono composte da due o tre figli, che tentano la fortuna all’estero, soprattutto America, Italia e Grecia, mentre genitori e nonni restano a casa.

La mia esperienza mi ha fatto, comunque, toccare con mano la fede della popolazione di religione cristiana, la partecipazione alle funzioni religiose, alla catechesi ed alle attività della comunità ecclesiale.

In ultimo, un sentito ringraziamento ai Padri Rogazionisti che collaborano con noi nell’attività parrocchiale.

Sr. Jude Dcruz SMI

Verso il Giubileo del 2025

Pubblicato il: venerdì 4 Ottobre 2024

Il 28 settembre la Diocesi di Lezhë ha organizzato un incontro per i giovani dal tema “Pellegrinaggio e Giubileo”.

Accompagnati dai loro animatori, hanno partecipato anche i giovani della parrocchia di Shenkoll.

E’ stata una giornata vissuta da tutti con tanto entusiasmo.

Al centro della riflessione c’è stato il Giubileo, che, nella vita e nella storia della Chiesa, ha sempre rappresentato un evento di grande rilevanza spirituale, ecclesiale e sociale.

Il Giubileo e il pellegrinaggio non sono semplicemente azioni fisiche o religiose, ma esperienze spirituali profonde che richiedono un cammino interiore, la conversione dal peccato, la riconciliazione e la  totale dedizione a Dio.

L’Anno Santo, un viaggio simbolico, è un pellegrinaggio reale verso Dio, e richiede di abbandonarsi alla grazia di Dioe di mettersi sotto la guida di Gesù, Buon Pastore.

La riflessione ha evidenziato l’importanza di accostarsi ai sacramenti, in particolare al sacramento della Riconciliazione, per riscoprire il valore della confessione e sperimentare la misericordia di Dio.

Attraverso questa esperienza, ciascuno è invitato a rafforzare la speranza nel perdono e a camminare verso la santità.

La liturgia, forma di preghiera collettiva, è fondamentale poiché aiuta a vivere la presenza di Cristo e ad avvicinarsi ai divini misteri.

La dimensione spirituale del Giubileo, che invita alla conversione, si coniughi con aspetti fondamentali del vivere sociale, per costituire una fraternità universale, sentendoci pellegrini sulla terra in cui il Signore ci ha posto per coltivarla e custodirla (cfr Gen 2,15)

Il pellegrino del Giubileo 2025 è un “pellegrino di speranza”: nonostante le  sfide e le difficoltà, dobbiamo tenere accesa la fiaccola della speranza che ci è stata donata da Gesù, e fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e mente lungimirante.

XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo

Pubblicato il: venerdì 4 Ottobre 2024

Oggi, 4 ottobre 2024, festa di San Francesco d’Assisi, la Seconda Sessione del 16° Sinodo dei Vescovi sulla Sinodalità continua il suo importante cammino a Roma.

Questo evento storico, che proseguirà fino al 27 ottobre, riunisce 368 partecipanti con diritto di voto, tra cui 54 donne, provenienti da tutto il mondo, per riflettere su come la Chiesa possa vivere in modo più profondo i principi di comunione, partecipazione e missione.

Papa Francesco ha sottolineato, fin dall’inizio del processo sinodale, l’importanza centrale dello Spirito Santo. Nel discorso d’apertura del Sinodo del 2021, ha affermato: “Il protagonista del Sinodo è lo Spirito Santo. Se non c’è lo Spirito, non ci sarà Sinodo”.

Questo ci invita ad aprirci non alle preferenze personali, ma a ciò che Dio vuole per la Chiesa.

In questo spirito, il Cardinale Mario Grech, Segretario Generale del Sinodo, ha ribadito che il Sinodo è soprattutto “un tempo di preghiera”,in cui il primo ascolto di cui abbiamo bisogno è quello del Signore e del Suo Spirito, che parla al cuore dei credenti.

Un aspetto centrale del Sinodo è la chiamata a riscoprire l’importanza dell’ascolto.

Questo tema trova grande risonanza anche nella figura della Serva di Dio Madre Carla, che ricorda quanto sia facile essere distratti dalla vita quotidiana e cosìperdere il contatto con di Dio:“Senza che noi ce ne accorgiamo, le cose occupano il nostro cuore e la nostra mente, e ci rendono sorde alla voce dolcissima di Dio”.

Tutti siamo chiamati ad unirci, in comunione e in preghiera, nell’invocazione dello Spirito Santo, affinché ci guidi nel discernimento di ciò che il Signore chiede oggi alla sua Chiesa e a camminare insieme, come Chiesa sinodale.

Il santo di Assisi ci ricorda la forza dell’umiltà, della povertà e dell’ascolto come strumenti potenti per vivere il Vangelo.

Preghiamo affinché’ il Sinodo, sostenuto dalla preghiera e dal discernimento comunitario, possa continuare a essere un segno visibile di comunione e di missione per la Chiesa universale.

Per seguire il Sinodo: Sinodo 2021-2024

Una settimana di preghiera con Madre Carla Borgheri

Pubblicato il: mercoledì 25 Settembre 2024

(14 – 20 settembre 2024)

vissuta presso la parrocchia dello Spirito Santo a Su Planu

insieme alle Suore Missionarie dell’Incarnazione, il gruppo SMI e la comunità parrocchiale tutta

Pregare, ascoltare, accogliere, annunciare, donare, servire, gioire. Questo, lo stile affidato e consegnato anche alla comunità parrocchiale attraverso il sussidio proposto dalla Congregazione e ispirato agli scritti di Madre Carla Borgheri e agli insegnamenti del magistero di Papa Francesco. Delle vere e proprie tappe, come particolari stazioni spirituali vissute dalla comunità parrocchiale dello Spirito Santo nella settimana dal 14 al 20 settembre u.s. con la recita del Santo Rosario, le riflessioni proposte per ogni giorno, la preghiera d’intercessione e la partecipazione alla Celebrazione Eucaristica.

Particolare e significativo il coinvolgimento dei fedeli che insieme alle Suore e al gruppo SMI non ha mancato di provvedere ad un’alternanza nella lettura delle meditazioni e dei testi, con l’intento di prestare non tanto un servizio alla comunità, quanto piuttosto quello di avvicinarsi alla spiritualità e alle parole di Madre Carla.

Questa spiritualità è stata respirata in un modo più intimo, particolare e familiare come altre volte negli anni e nei mesi scorsi è accaduto, nel pomeriggio di domenica 15 nella casa delle Suore. L’occasione, dopo il momento di preghiera, è stata propizia per vivere in modo insolito un momento di fraternità e convivialità.

Il carisma, l’operato, ma più in generale tutta la missione e la spiritualità della Madre hanno coinvolto i partecipanti in un modo forte, maturando una sensibilità e un desiderio di conoscenza circa la sua figura gradualmente sempre più forte. La meta è per tutti, la Santità attraverso il fascino di testimoni preziosi come lei.

In tal senso, lo stesso parroco don Giuseppe Camboni, accettando e offrendo la sua disponibilità a questa settimana ha voluto rendere più fruibile e accessibile la preghiera attraverso alcune copie del sussidio proposto. Con lui, la giornata di venerdì 20 ha avuto particolarmente risalto perché al termine della celebrazione della Messa è stata letta la biografia, tutta la vita di Madre Carla fino al giorno dell’apertura della causa di beatificazione nella sua prima fase, a livello diocesano.

Non è stato infatti un momento passato sotto silenzio, poiché per i diversi e i tanti che hanno vissuto in preghiera tutta questa settimana, è stata un’ulteriore occasione per osservare il passaggio di Dio, della sua grazia nella vita della Madre. Un filo rosso ha realmente condotto, benedetto e preso per mano la sua storia e il suo cammino. Le stesse immagini contenenti la preghiera d’intercessione per Madre Carla, hanno dimostrato l’attaccamento e la devozione per la sua figura.

A riguardo, le situazioni affidate, anche sentendo parlare i parrocchiani, sono state le più varie e disparate: dalla pace alla serenità del cuore, finanche alle prove e alle fatiche vissute proprio in ambito familiare e domestico. Passano e sono attualmente incisive le meraviglie operate dal Signore nella vita della Madre, proprio in un tempo in cui la chiamata a vivere la speranza chiave del prossimo Giubileo risulta essere l’intento principale per le comunità. È questa, la preghiera dei semplici, dei piccoli, di una porzione eletta e privilegiata del popolo santo e fedele di Dio.

Così, anche una giovane comunità parrocchiale come quella dello Spirito Santo a Su Planu con fiducia e umiltà ha provato a mettersi alla scuola del Vangelo attraverso le orme di Madre Carla.

L’auspicio, così come l’augurio rimangono sfide per osare e rischiare la vita confidando ogni giorno nella Provvidenza, testimoniando il Vangelo lì dove ciascuno è chiamato. È per questo che con le parole della Madre, chi ha vissuto sinodalmente la settimana di preghiera può nel suo piccolo dire: «Cerchiamo insieme la strada che attraverso l’amore ci conduce a Dio» perché la preghiera d’intercessione non si fermerà.

Il cammino della comunità in Vietnam

Pubblicato il: mercoledì 25 Settembre 2024

Nel cuore di ognuno di noi è profondamente radicato il desiderio di felicità. Così ci ricordava Madre Carla Borgheri, e con questo spirito la comunità SMI in Vietnam continua il suo cammino.

Sebbene giovane e lontana dalla Casa Madre di Frascati, questa comunità, nata da poco, è come la “sorella più piccola” della Famiglia delle SMI. Pur affrontando sfide e con poche risorse, la nostra forza risiede nella fede, sull’esempio di Madre Carla.

Il 20 settembre rappresenta una giornata speciale e indimenticabile per la nostra Famiglia Religiosa: commemoriamo la morte della Serva di Dio Madre Carla.

In concomitanza con tutta la congregazione, abbiamo celebrato una Messa solenne nella nostra comunità, presieduta da Padre Antonio Minh, Provinciale degli Oblati di Maria Immacolata (OMI), affidando a Madre Carla tutte le nostre intenzioni e pregando affinché il Signore ci mantenga fedeli al carisma che lei ci ha lasciato in eredità.

Il 22 settembre, nella piccola cappella, abbiamo avuto la gioia di accogliere i parrocchiani per pregare insieme: è stata un’occasione preziosa per far conoscere la nostra Madre Fondatrice e condividere con loro il cammino sinodale in corso.

Abbiamo rivolto le nostre preghiere agli ammalati, alla nostra congregazione, a tutte le persone che ci chiedono sostegno spirituale e, in modo speciale, alle vittime del tifone Yagi, che ha devastato le province del nord del Vietnam.

Abbiamo chiesto l’intercessione di Madre Carla affinché il Signore mandi nuove vocazioni, permettendoci di diffondere il Suo amore attraverso il carisma dell’Incarnazione.

In questo spirito di comunione e di preghiera, rinnoviamo la nostra fiducia nella guida di Madre Carla, certi che il suo esempio continuerà a ispirarci a camminare con fede e dedizione.

Un segno di speranza: posa della prima pietra in Burkina Faso

Pubblicato il: martedì 24 Settembre 2024

Se il Signore non costruisce la casa,

invano si affaticano i costruttori.

(Salmo 126,1)

Il Burkina Faso, da ormai una decina d’anni, vive una situazione sociale e politica delicata e critica. Dal 2014 la gente ha cominciato a reclamare con grande forza trasparenza, giustizia e democrazia. In quello stesso periodo, a iniziare dal nord del paese, sono cominciati ad apparire i terroristi islamici, seminando terrore e morte. La gente fugge verso il sud del paese, nelle grandi città. Si calcola che gli sfollati a causa dei terroristi abbiano raggiunto la cifra di due milioni.

Una grande sfida è riappacificare e unificare la popolazione e far diventare le sessanta etnie del Burkina un solo popolo.

A causa dell’insicurezza e dell’instabilità sociale continua a salire il numero delle scuole chiuse. Una scommessa molto importante, per il futuro del Burkina Faso, è l’istruzione e la scolarizzazione. Nonostante i passi in avanti compiuti in questi ultimi anni, i risultati restano ancora insufficienti: abbandono precoce della scuola, analfabetismo dei genitori, insufficiente numero di scuole e di insegnanti. Nelle zone rurali molto spesso gli alunni devono percorrere molti chilometri per raggiungere la scuola; l’istruzione primaria viene impartita in francese, lingua non sempre parlata dai genitori; le classi sono sovraccariche; la mancanza di materiali scolastici non facilita l’insegnamento e l’apprendimento.

In questo clima di incertezza, la comunità delle Suore Missionarie dell’Incarnazione ha deciso di avviare una Missione in Burkina Faso che il 29 giugno 2022 si è stabilità ufficialmente a Boassa, nella diocesi di Ouagadougou. Da quel momento in poi la loro missione evangelizzatrice si è sempre più radicata nel paese.

Il 20 settembre 2024 la comunità “San Giuseppe” a Boassa, ha vissuto un momento storico: la posa della prima pietra per la costruzione di un’abitazione per la comunità. L’evento è iniziato con una solenne celebrazione eucaristica, in concomitanza con il 18° anniversario della nascita al cielo di Madre Carla Borgheri, fondatrice delle Suore Missionarie dell’Incarnazione. Alla celebrazione hanno preso parte i padri e le suore Missionarie di Villareggia, le Missionarie della Dottrina Cristiana, le Domenicane della Presentazione della Beata Vergine Maria e diversi membri della Comunità Cristiana di Base.

Durante la celebrazione Eucaristica, presieduta da Padre Martin Ouédraogo, il missionario di Villareggia ha incoraggiato i fedeli a collaborare attivamente con le Suore Missionarie dell’Incarnazione per rendere la missione sempre più feconda a favore dei meno fortunati.

Padre Martin, dopo aver benedetto il terreno, ha proceduto con la simbolica posa della prima pietra, un gesto che segna l’inizio ufficiale dei lavori di costruzione della nuova struttura, germoglio di una grande speranza per tanti bambini e le loro famiglie.

La Comunità delle Missionarie dell’Incarnazione a Boassa, con coraggio e speranza si affida alla divina provvidenza che si manifesta attraverso gesti concreti e generosi di tante persone.

Grazie a tutti.

Un ostello a sostegno della scolarizzazione nello stato di Assam

Pubblicato il: lunedì 23 Settembre 2024

Le Suore Missionarie dell’Incarnazione, presenti nello Stato di Assam nel Villaggio di Simulaguri, dal 2017 svolgono la loro missione prevalentemente a favorire la scolarizzazione, in particolare delle bambine, le più discriminate.  In tutto lo stato di Assam il tasso di alfabetizzazione è in generale molto basso, ma è ancora più basso tra la popolazione femminile.  Una delle principali difficoltà è legata alle condizioni delle famiglie che vivono in situazioni di povertà ed emarginazione, il cui lavoro è scarsamente retribuito e senza alcuna considerazione sociale. Inoltre, la distanza delle scuole dai villaggi e le difficoltà degli spostamenti sia per la prolungata stagione delle piogge che per la carenza di trasporti pubblici, è un grande problema. Sono pochi quelli che possono pagare il trasporto privato e spesso i ragazzi vanno a scuola in bicicletta. I bambini più piccoli sono accompagnati dai genitori, sempre in bicicletta, ma per farlo uno dei genitori deve rinunciare ad andare a lavorare e quindi perde la sua paga giornaliera.

Per far fronte a questa grande sfida della scolarizzazione, seppur una goccia nell’oceano, le Missionarie dell’incarnazione hanno progettato di ospitare bambine provenienti da villaggi lontani ed in particolare bambine che provengono da famiglie disagiate economicamente. Superate tante sfide, il 19 settembre, con la presenza dell’Ordinario Mons. John Moolachira, Vescovo della diocesi di Guwahati, ha inaugurato l’Ostello per accogliere le ragazze e dar loro la possibilità di frequentare la scuola dei Padri Bethramiti, adiacente alla Comunità, con cui esse collaborano per l’educazione e l’istruzione scolastica.   Alla cerimonia di inaugurazione e benedizione erano presenti il parroco, p. Satheesh, e alcuni padri bethramiti, sacerdoti Salesiani e religiose di diverse congregazioni, fr. Xavier PMI, le suore dalla Comunità di Arunachal Pradesh, sr. Salomy come rappresentate della Superiora regionale e numerose persone dai villaggi limitrofi. In un clima di festa e danze, secondo la tradizione del posto, le Suore, insieme al popolo, hanno dato una calorosa accoglienza al vescovo. Fr. Xavier, ha scoperto la targa “Madre Carla Bhavan”  e il Vescovo ha benedetto la nuova struttura.

Quest’occasione è stata anche un’opportunità per presentare, a tutti i partecipanti, il carisma e lo spirito missionario di Madre Carla e il suo grande desiderio di lavorare in mezzo ai più poveri e agli ultimi della società. Madre Carla raccomandava l’importanza dell’istruzione dei bambini: elevare culturalmente significa aiutare a migliorare la società e garantire un futuro migliore per i bambini che sono gli adulti del domani.

La celebrazione Eucaristica si è conclusa nella gratitudine a Dio, al vescovo per la sua paterna presenza e a tutti i presenti per la loro collaborazione. Il vescovo ha rivolto un ringraziamento alle Missionarie dell’Incarnazione per il servizio che svolgono a favore della popolazione e ha illustrato le varie necessità che ci sono in questo posto di missione. L’evento si è concluso con un momento di festa e di comunione fraterna con tutti presenti. Ringraziamo la divina provvidenza che accompagna sempre e tutti i benefattori, che con la loro generosità permettono di portare un po’ di sollievo a questi fratelli che tendono la mano. Dio benedica a tutti!

Risposta ad una chiamata speciale

Pubblicato il: domenica 22 Settembre 2024

Oggi, 20 settembre, tutta la Famiglia delle Suore Missionarie dell’Incarnazione ringrazia il Signore per il grande dono della serva di Dio Madre Carla nel suo 18o anniversario della nascita al cielo.

La gioia e la gratitudine a Dio  sono ancor più in quanto, in questa stessa giornata, la novizia Sneha Yesudas Punnakal, si è consacrata a Lui nella Prima Professione Religiosa.

In un mondo secolarizzato, in una società quasi del tutto lontana dalla fede, sembra quasi impossibile che una giovane possa rispondere alla chiamata del Signore ed affidare tutta la propria vita a Cristo.

Ma Dio continua a chiamare giovani alla sua sequela, e la vocazione non è frutto di una pianificazione ma di un incontro con Dio che cambia la vita.

La celebrazione Eucaristica, presieduta da Mons. Shaiju Pariyathuchery, Amministratore Apostolico della Diocesi di Cochin, si è svolta nella Cappella della comunità di Cochin insieme a tanti sacerdoti concelebranti.

Erano presenti i genitori e i parenti della novizia, numerose religiose di varie congregazioni, amici, conoscenti e benefattori. Abbiamo potuto sperimentare la forza della preghiera comunitaria insieme a tanti fratelli e sorelle, e la gioia è stata immensa.

Siamo fiduciose nel Signore, che continua ad assistere la Chiesa con il dono di tante vocazioni e ad arricchirla attraverso coloro che, generosamente e fedelmente, rispondono alla sua chiamata.

Preghiamo il Padrone della messe perché mandi operai alla sua Messe!