Come tutti gli anni, anche quest’ultima domenica, 22 giugno, abbiamo festeggiato l’arrivo della stagione estiva insieme alle nostre mamme e alle Suore Missionarie dell’Incarnazione presso la Casa di riposo di Vermicino. Una domenica speciale, anche perché già il Vangelo del giorno, la moltiplicazione dei pani e la festa del Corpus Domini, ci faceva comprendere che la Santa Eucarestia, istituita da Gesù, non è solo un sacramento di comunione con Cristo, ma un invito per ciascuno di noi alla condivisione e alla solidarietà con i fratelli tutti.
C’è una parte di questo Vangelo che mi ha fatto riflettere, ed è: “In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: ‘Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta’”. La parola che mi ha colpito è stata proprio questa: “QUI SIAMO IN UNA ZONA DESERTA”. Ma il messaggio di Gesù è proprio questo: trasformare un deserto, attraverso la Santa Eucarestia condivisa con gli altri e per gli altri, in un campo rigoglioso.
Oggi giorno noi viviamo in zone deserte di umanità, di fratellanza, piene di solitudine. E le nostre suore, con l’esempio evangelico, cercano di trasformare questi campi aridi in qualcosa di vivo e rigoglioso, e lo fanno qui a Vermicino, tra le nostre mamme, e lo fanno nei luoghi più sperduti del globo, dando testimonianza al mondo dell’amore di Dio.
Così anche questa domenica, tra balli, canti e buon cibo, tra i sorrisi di approvazione e i battimani delle nostre mamme, ancora una volta le nostre suore ci hanno fatto comprendere l’importanza della solidarietà, nel condividere il cibo, un sorriso, il ritornello di una canzone, sensazioni ed emozioni destinati soprattutto a chi ha bisogno di cure e attenzioni particolari ogni giorno.
Poi, il temporale, il “fuggi fuggi” per ripararsi dalla pioggia, non ha certo oscurato la giornata di festa o fermato lo spirito festoso e collaborativo; anzi, tutto ha contribuito a creare un’atmosfera ancora più intima e conviviale.
Un grazie di cuore va alle nostre Suore Missionarie dell’Incarnazione, che ogni giorno, sull’esempio di vita, di Madre Carla danno testimonianza non solo di un Dio incarnato, ma di un Dio risorto, con la loro dedizione e gioia, tanta gioia, all’umanità spesso sola e abbandonata.
Patrizia