ITALIA

Sembrava quasi timido, fuori luogo, in quella casa tanto diversa dal suo ambiente, dalla sua quotidianità, ma quando diceva: "Buona sera, fratelli e sorelle"...

La Chiesa piange Papa Francesco: un pontificato che ha fatto la storia

Pubblicato il: lunedì 21 Aprile 2025

La sera del 13 marzo 2013. In una serata in cui il cielo non era del colore dei tramonti romani, dove nell’aria non si percepiva ancora il profumo della primavera, in una Roma quasi triste e buia, un arcobaleno di speranza e amore invadeva all’improvviso il cuore dei Romani e di quelli che per un giorno erano riuniti sulla piazza più bella del mondo, esultanti di gioia. Che ringraziavano e lodavano Dio per il dono di Papa Francesco, un uomo puro venuto dalla fine del mondo, il parroco delle favelas, che con la sua veste bianca essenziale e con la sua croce di semplice sacerdote del mondo, da quel balcone della Basilica di San Pietro, stringeva in un abbraccio di tenerezza e amore tutta l’umanità.

Sembrava quasi timido, fuori luogo, in quella casa tanto diversa dal suo ambiente, dalla sua quotidianità, ma quando diceva: “Buona sera, fratelli e sorelle”, diventava all’improvviso San Francesco, il frate scalzo, che ha travolto il mondo di pace e misericordia. E in quella serata buia e triste, il calore di quell’abbraccio riscaldava tutti i nostri cuori. Sembrava quasi che lo Spirito di Dio, lasciata la Cappella Sistina, aleggiasse ancora su Piazza San Pietro, infuocando di sentimenti puri tutti coloro che erano sulla piazza. Gli stessi sentimenti che poi arrivavano in ogni angolo del mondo, attraverso i mezzi di comunicazione. Il contagio era avvenuto, lo stesso contagio di pace e lode a Dio che il poverello d’Assisi aveva causato quasi mille anni fa, nei cuori degli uomini di ieri e di oggi, facendosi difensore dei poveri, degli ultimi, diventando ambasciatore di pace in Oriente, un rivoluzionario, un anticonformista San Francesco, ma sempre difensore estremo della Croce, della Croce Santa.

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