ITALIA

Un momento particolarmente toccante è stato quello in cui, indossando l’abito religioso, le campane hanno suonato a festa, ricordandoci che «Il Verbo si è fatto carne». È stato un richiamo potente alla nostra consacrazione: Dio ci ha scelte e consacrate per essere portatrici del Suo amore, segno visibile della Sua presenza nel mondo...

«Perché tu sei prezioso ai miei occhi» (Is 43,4)

Pubblicato il: venerdì 28 Marzo 2025

Questa Parola risuona con forza nei nostri cuori e ci ricorda che Dio ci ama di un amore personale, unico, irripetibile. È Lui che ha guidato ogni nostro passo con la Sua grazia, conducendoci fino a questo giorno benedetto. Davanti a un dono così grande, sentiamo che non possiamo custodirlo solo per noi: siamo chiamate a essere strumenti vivi e trasparenti del Suo amore, ponti che avvicinano i cuori a Dio, testimoni credibili della Sua misericordia.

«L’anima mia magnifica il Signore

e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore» (Lc 1,46-47).

In questo giorno speciale, 25 marzo 2025, uniamo la nostra gioia a quella della Chiesa intera nella celebrazione della Solennità dell’Annunciazione del Signore. Come Maria, che con il suo “Sì” ha accolto il progetto di Dio per la salvezza del mondo, anche noi, con cuore colmo di gratitudine, rinnoviamo il nostro “Sì” al Signore, per tutta la vita.

Questa giornata ha per noi un significato ancora più profondo: celebriamo anche la festa della nostra Congregazione, “Il Verbo si fece carne”, in quest’anno giubilare in cui camminiamo come Pellegrini della Speranza.

La celebrazione è stata presieduta con gioia da Padre Mario Carlo Zanotti e concelebrata da numerosi sacerdoti, alla presenza del popolo di Dio e delle nostre sorelle, nella cappella della Casa Madre, dove riposa il corpo dell’umile Serva di Dio, Madre Carla Borgheri. La sua intercessione ci accompagna ogni giorno, la sua testimonianza ci sostiene e ci ispira.

Abbiamo ascoltato con fede e commozione l’omelia, che ci ha ricordato:
«La Divina Eucaristia è il prolungamento dell’Incarnazione: lì dobbiamo raccogliere tutta la nostra vita, la nostra giornata – amore, adorazione, ringraziamento – custodirla per essere custoditi dal Signore».

Un momento particolarmente toccante è stato quello in cui, indossando l’abito religioso, le campane hanno suonato a festa, ricordandoci che «Il Verbo si è fatto carne». È stato un richiamo potente alla nostra consacrazione: Dio ci ha scelte e consacrate per essere portatrici del Suo amore, segno visibile della Sua presenza nel mondo.

Pur non avendo accanto le nostre famiglie d’origine, abbiamo sentito forte la consolazione della Parola di Dio:

«Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna» (Mt 19,29).
In questa promessa abbiamo trovato conforto, e nella grande famiglia delle SMI abbiamo sperimentato un amore che accoglie, sostiene e custodisce.

Signore Gesù, Tu ci hai chiamate per nome.

La Tua tenerezza, la Tua vicinanza e il Tuo amore ci sostengono in ogni momento.
Con cuore fiducioso, Ti affidiamo tutta la nostra vita:

la Tua grazia e il Tuo amore ci bastano.

TI AMO, O MIO GESÙ.

Le neo professe

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