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Carême 2024 au désert de notre cœur

Pubblicato il: domenica 25 Febbraio 2024

Le temps du carême est un moment capital qui rappelle tous les membres du corps du christ les 40 ans du peuple d’Israël au désert (Ex 8,2), les 40 jours (Mt 4,1-11) que le seigneur a passé au désert. Ainsi le carême chrétien est un temps fort de prière, de partage, de conversion continue. C’est également un temps ouvert à la réception des grâces divines à travers diverses exercices spirituels tel que les recollections, les pèlerinages, le chemin de croix. Aussi cette période marque les scrutins des candidats au baptême précéder par l’appel décisif.

Convertissez-vous et croyez à l’évangile (Mc1,15), telles sont ces paroles qui introduisent ce temps bénit du carême par l’imposition des cendres sur nos fronts démontrant notre fragilité. Chers frères et sœurs, il y a de cela des siècles et des siècles que l’Église nous soumet à cet entrainement spirituel nous invitant à fournir des efforts afin de faire ce cœur à cœur avec notre rédempteur le Christ, de rentrer dans son intimité et de gouter à ses délices.  En outre, durant cette période de grâce tous enfants, jeunes et vieillards, sommes invités à un dépouillement total de notre vieil homme caractérisé par le péché et de nous appliquer au combat spirituel contre le diable et ses dépôts. Ainsi les différents pèlerinages : des enfants des jeunes et des adultes en sont les signes visibles. En fait, la Conférence des Évêques Catholique de Côte d’Ivoire dans leur plan pastoral ont bien voulu exploités ce temps du carême au réveil spirituel de tous les fidèles sans exception. C’est ainsi que dans l’Archidiocèse d’Abidjan le pèlerinage des enfants en cette année s’est déroulé autour du thème suivant «Enfant, pour une Eglise Synodale, prenons notre part de responsabilité» en ce deuxième dimanche du carême selon l’organisation interne des paroisses et des Doyennés. Les enfants du Doyenné Mgrs René Kouassi dont nous sommes membres et ceux du doyenné père Fulgence Anoman se sont réunis à Palm Afrique, sur la route d’ELOKA pour vivre ce désert avec leur ami fidèle JESUS. Lors de ce grand rassemblement nous, animateurs et animatrices, il nous a été demandé d’apprendre aux enfants en quoi est ce que notre prise responsabilité impacte l’Eglise positivement. En clair, ce pèlerinage des enfants est vécu dans la joie, dans  les animations diverses, dans la célébration Eucharistique et le partage du repas que chaque pèlerin a envoyé de chez lui.   Le grand cri du cœur était de vivre la charité, la pénitence, la prière, ainsi que la conversion de notre être.

 Bien aimé(es) en Christ et en humanité « c’est dans le désert de notre cœur que nous trouverons Dieu » disait un des premier moine d’Egypte. Ce moment favorable du carême nous apprend à sortir de nous-même, de notre propre confort à la rencontre du Christ qui se révèle en la personne du pauvre, des malades, des abandonnés, des sans-abris, des orphelins, des enfants de la rue. Partageons la bonne nouvelle du salut dans la fraternité, la convivialité en étant solidaire à tous ses hommes et femmes de notre monde qui sont meurtris par de multiples soucis.
Puisse le seigneur augmenté en nous la foi, l’espérance et la charité, que la Vierge notre mère et St Joseph protecteur de l’église soutiennent nos efforts de conversion.

Bonne suite du carême et surtout bonne montée vers pâques.

Un segno di speranza: posa della prima pietra in Burkina Faso

Pubblicato il: martedì 24 Settembre 2024

Se il Signore non costruisce la casa,

invano si affaticano i costruttori.

(Salmo 126,1)

Il Burkina Faso, da ormai una decina d’anni, vive una situazione sociale e politica delicata e critica. Dal 2014 la gente ha cominciato a reclamare con grande forza trasparenza, giustizia e democrazia. In quello stesso periodo, a iniziare dal nord del paese, sono cominciati ad apparire i terroristi islamici, seminando terrore e morte. La gente fugge verso il sud del paese, nelle grandi città. Si calcola che gli sfollati a causa dei terroristi abbiano raggiunto la cifra di due milioni.

Una grande sfida è riappacificare e unificare la popolazione e far diventare le sessanta etnie del Burkina un solo popolo.

A causa dell’insicurezza e dell’instabilità sociale continua a salire il numero delle scuole chiuse. Una scommessa molto importante, per il futuro del Burkina Faso, è l’istruzione e la scolarizzazione. Nonostante i passi in avanti compiuti in questi ultimi anni, i risultati restano ancora insufficienti: abbandono precoce della scuola, analfabetismo dei genitori, insufficiente numero di scuole e di insegnanti. Nelle zone rurali molto spesso gli alunni devono percorrere molti chilometri per raggiungere la scuola; l’istruzione primaria viene impartita in francese, lingua non sempre parlata dai genitori; le classi sono sovraccariche; la mancanza di materiali scolastici non facilita l’insegnamento e l’apprendimento.

In questo clima di incertezza, la comunità delle Suore Missionarie dell’Incarnazione ha deciso di avviare una Missione in Burkina Faso che il 29 giugno 2022 si è stabilità ufficialmente a Boassa, nella diocesi di Ouagadougou. Da quel momento in poi la loro missione evangelizzatrice si è sempre più radicata nel paese.

Il 20 settembre 2024 la comunità “San Giuseppe” a Boassa, ha vissuto un momento storico: la posa della prima pietra per la costruzione di un’abitazione per la comunità. L’evento è iniziato con una solenne celebrazione eucaristica, in concomitanza con il 18° anniversario della nascita al cielo di Madre Carla Borgheri, fondatrice delle Suore Missionarie dell’Incarnazione. Alla celebrazione hanno preso parte i padri e le suore Missionarie di Villareggia, le Missionarie della Dottrina Cristiana, le Domenicane della Presentazione della Beata Vergine Maria e diversi membri della Comunità Cristiana di Base.

Durante la celebrazione Eucaristica, presieduta da Padre Martin Ouédraogo, il missionario di Villareggia ha incoraggiato i fedeli a collaborare attivamente con le Suore Missionarie dell’Incarnazione per rendere la missione sempre più feconda a favore dei meno fortunati.

Padre Martin, dopo aver benedetto il terreno, ha proceduto con la simbolica posa della prima pietra, un gesto che segna l’inizio ufficiale dei lavori di costruzione della nuova struttura, germoglio di una grande speranza per tanti bambini e le loro famiglie.

La Comunità delle Missionarie dell’Incarnazione a Boassa, con coraggio e speranza si affida alla divina provvidenza che si manifesta attraverso gesti concreti e generosi di tante persone.

Grazie a tutti.

Festa per i novant’anni di fede e missione nella parrocchia di St. Luis di Tabou

Pubblicato il: martedì 10 Giugno 2025

In questo Anno Giubilare, la parrocchia di St. Luis di Tabou ha celebrato con immensa gioia i suoi 90 anni di missione vissuta nella diocesi di San Pedro, in Costa d’Avorio. Un cammino lungo e ricco di fede, impegno e testimonianza evangelica, iniziato nel lontano 1934 con l’arrivo del primo missionario SMA, padre Simon Pierre Cose, che raggiunse il villaggio di Tabou a piedi, attraversando 600 km di foresta tra disagi e pericoli.

Il 1° giugno 2025, la nostra comunità si è unita in un’unica voce per rendere grazie a Dio. Anche noi, Suore Missionarie dell’Incarnazione, abbiamo vissuto questa giornata con profonda riconoscenza, per il dono di poter collaborare alla missione spirituale di Tabou e dei villaggi vicini, portando il messaggio dell’Incarnazione: un Dio che si fa vicino nella povertà e nella sofferenza del suo popolo.

La Santa Messa è stata presieduta dall’arcivescovo di Gagnoa, Mons. Jean Jacques Koffi Oi Koffi, e da Mons. Alexis Touably Youlo, vescovo di Agboville e figlio della parrocchia di Tabou. Con loro hanno concelebrato numerosi sacerdoti giunti da varie località. È stata una celebrazione partecipata e vibrante, con tantissimi fedeli arrivati da diversi villaggi, autorità locali e capi villaggio presenti per onorare questo momento storico.

Durante la celebrazione sono stati conferiti i sacramenti della Confermazione a 140 persone – adulti, giovani e bambini – preparati con dedizione attraverso anni di catechismo. Per noi SMI è stata una grande gioia vedere compiuto questo cammino di fede, che ha incluso anche i sacramenti del Battesimo e della Prima Comunione.

Al termine della Messa, è stata inaugurata la nuova grotta della Madonna, ricostruita per l’occasione, tra canti, danze in diverse lingue locali e un’atmosfera carica di entusiasmo e spiritualità.

Durante l’omelia, Mons. Alexis Touably Youlo ha rievocato con emozione l’opera dei missionari che hanno donato la loro vita a servizio del Vangelo, ringraziando in particolare le Suore Missionarie dell’Incarnazione per il loro costante impegno nel far conoscere Gesù e promuovere lo sviluppo del villaggio. Ha poi esortato tutti a proseguire la missione avviata da Madre Carla nel 1997 con rinnovato entusiasmo, ricordando ai laici l’importanza della disponibilità all’annuncio della Parola e alla collaborazione con i missionari, soprattutto nei momenti difficili.

Dopo la cerimonia, tutti hanno condiviso un pranzo fraterno, per poi fare ritorno alle proprie famiglie colmi di gioia ed entusiasmo.

Suore Missionarie dell’Incarnazione di Tabou

Rinascere in Cristo

Pubblicato il: mercoledì 4 Giugno 2025

Dal passaggio tra la 6ª e la 7ª domenica di Pasqua, la comunità parrocchiale di San Marcello di Akouai Santai ha vissuto un tempo di grazia profonda e indimenticabile. Quasi cento adolescenti e giovani, accompagnati con amore e dedizione durante l’intero anno pastorale, hanno ricevuto il Sacramento del Battesimo e la Prima Comunione.

È stato un momento carico di emozione, fede e gratitudine verso Dio, fonte di ogni dono. La gioia traspariva nei loro sguardi e nei loro sorrisi: erano fieri di essere finalmente contati tra i cristiani, rinati attraverso l’acqua del Battesimo, resi figli di Dio e parte viva della Chiesa.

Ricevere Gesù nella Santa Eucaristia ha rappresentato per ciascuno di loro un incontro personale, profondo e trasformante. È stata una vera festa della fede, non solo per loro, ma per tutta la comunità, che ha potuto contemplare i frutti del cammino condiviso e della grazia divina.

Siamo davvero orgogliosi di essere cristiani cattolici, chiamati a vivere e testimoniare ogni giorno la bellezza dell’amore di Cristo