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La serva di Dio Madre Carla Borgheri prosegue il suo percorso verso… la beatificazione

Pubblicato il: giovedì 24 Aprile 2025

È giunta alla chiusura la fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione di Madre Carla Borgheri. Sabato 26 aprile 2025, alle ore 16 – la celebrazione è stata posticipata nel pomeriggio vista la concomitanza delle esequie del Santo Padre Papa Francesco-, nella Cattedrale di San Pietro a Frascati, si terrà la Sessione di Chiusura dell’Inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche, la fama di santità e i segni attribuiti alla Serva di Dio Madre Carla Borgheri, Fondatrice delle Suore Missionarie dell’Incarnazione e dei Padri Missionari dell’Incarnazione. Il rito avrà luogo al termine della Celebrazione Eucaristica e sarà presieduto dal Vescovo Stefano Russo. La fase diocesana era stata aperta nella stessa Cattedrale l’11 dicembre 2022.

C’è grande attesa nell’ambito del mondo ecclesiastico tuscolano per il prestigioso evento che rende merito alla straordinarietà di una grande donna, riuscita a trasformare i suoi dolori in dono e a far germogliare semi di speranza, anche nelle zone più remote del mondo, grazie alla contemplazione e venerazione del mistero dell’Incarnazione che come sosteneva Madre Carla: “è il mistero dell’amore di Dio per l’uomo. È il dono della divina misericordia alla creatura. È il centro dell’unità di tutto il genere umano, che per essa diviene in Cristo unico corpo”.

Il Tribunale ecclesiastico che ha condotto l’Inchiesta diocesana a Frascati è composto da monsignor Orlando Raggi, delegato episcopale, subentrato dopo la scomparsa improvvisa di padre Luigi Secchi, religioso Camilliano; da don Jude Chukwuma, promotore di giustizia; da Federica Branca, notaio; e da Marco Capri, notaio aggiunto. Il postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione è il dottor Waldery Hilgeman.

Tutti gli atti processuali, redatti in doppia copia conforme e racchiusi in contenitori sigillati, saranno affidati a suor Loreda Spagnolo, nominato portitore, con il compito di consegnarli al Dicastero delle Cause dei Santi.

Il ricordo di Madre Carla è molto radicato nel tessuto sociale di Frascati, soprattutto a Vermicino, dove Madre Carla dopo anni di peregrinazione pose le basi per la futura Congregazione scegliendo come dimora una umile abitazione sita in via Luzi.

«I primi anni – spiega Suor Anna Piu, classe 1934, una delle prime consorelle e stretta collaboratrice di Suor Carla, nonché sua prima erede come Superiora generale – furono davvero duri: nella casa di via Luzi c’erano appena alcune sedie e un tavolo, ma la fede era grande. Mi avvicinai a Madre Carla venendo dalla Sardegna, attratta dalla sua personalità carismatica».

A Spinoretico le consorelle incontrarono la comunità locale «Anche gli abitanti di questo quartiere di Frascati erano molto poveri – prosegue Suor Anna – l’Italia era in piena ricostruzione, mancava tutto ma non il rispetto, da quelle povere famiglie di contadini, principalmente migranti abruzzesi, ciociari e marchigiani, ricevemmo nei momenti più difficili qualche prodigioso quanto necessario aiuto, lo Spirito non ci abbandonò mai. Ricordo – prosegue Suor Anna – i molti bambini scalzi che giocavano sulle strade polverose mentre i genitori andavano a lavorare i vigneti, iniziammo presto a caratterizzare la nostra missione per l’assistenza ai bambini, fondando un asilo, e agli anziani, fondando una casa di riposo che ancora opera a via Luzi».

Per seguire la diretta – CONCLUSIONE DEL PROCESSO DIOCESANO DI BEATIFICAZIONE

ALCUNI CENNI BIOGRAFICI

Madre Carla, nata a Novi Ligure il 17 febbraio 1922, fu battezzata a Pavia con il nome di Annunziata Nada. Il padre morì prima della sua nascita e la madre si prodigò sempre per crescere con amore la sua piccola creatura.

La sua infanzia fu caratterizzata da un peregrinare in diverse città d’Italia sotto le ali protettive dei parenti e della madre.

Fu prima a Firenze, e poi ad Angri (SA), poi nuovamente a Firenze quando a circa 9 anni dovette lasciare la scuola per le precarie condizioni di salute della mamma e cominciò a lavorare presso un parrucchiere.

Importante fu per la giovane Nada l’incontro con la malattia e la sofferenza, all’età di dodici anni si ammalò di tubercolosi e fu ricoverata all’ospedale di Careggi,

A 22 anni Nada fu nuovamente colpita dalla tubercolosi e venne ricoverata all’ospedale Forlanini di Roma, città nella quale si era trasferita con la madre fin dal 1942. Al Forlanini conobbe un cappellano Camilliano, padre Orfeo Romani, in seguito diventato suo direttore spirituale, che con una notevole pazienza, aprì la via alla fede profonda della giovane Nada.

Questo cammino interiore, supportato dagli scritti di Santa Teresa d’Avila, fece balenare a Nada l’idea di una vita di totale donazione a Dio. Il periodo che coincise con il secondo ricovero viene considerato da molti   il momento della conversione: al centro del suo cuore vi era posto solo per l’amore di Dio.

Preso il nome di Carla indossando l’abito di una nascente Congregazione a Roma, nel quartiere di Borgata Ottavia, negli anni ’50, Carla iniziò ad essere attirata dal mistero dell’Incarnazione e nonostante la fine di quella prima esperienza comunitaria, iniziò a leggere e ad approfondire testi teologici.

Il 25 marzo 1963, festa dell’Incarnazione del Verbo, Carla e le prime sorelle che le si erano avvicinate, entrarono nella casa di Vermicino a Frascati. La povertà era davvero grande. Nelle pagine del suo diario si può leggere, più in dettaglio, la descrizione di quella povertà che avvicinava tutte loro alla vita di Gesù.

A Vermicino tra i vigneti di Spinoretico, piccolo borgo alla periferia di Frascati, nacque l’opera missionaria così, come a Nazareth, avvenne il grande mistero dell’Incarnazione del Verbo.

A Vermicino, il 20 settembre 2006, circondata dalle sue figlie e figli spirituali, a mezzogiorno, intorno al suo letto di dolore, mentre si pregava l’Angelus Domini, alle parole Et Verbum Caro factum est, ella rese lo spirito a Dio.

Grazie al suo zelo missionario e all’amore appassionato per Dio e per l’umanità, oggi le Suore Missionarie dell’Incarnazione continuano ad operare in Italia, India, Costa d’Avorio, Albania, Filippine e Vietnam; sono inoltre affiancate dal ramo maschile dei Padri Missionari dell’Incarnazione.

Il cielo si apre alla gioia: un giorno indimenticabile

Pubblicato il: sabato 26 Aprile 2025

Oggi, con emozione e gratitudine profonda, celebriamo la conclusione della fase diocesana del Processo di Beatificazione di Madre Carla. Un cammino lungo, fatto di fede, amore e dedizione, che oggi giunge a un traguardo importante.
In questo momento storico, il nostro pensiero corre in alto: al papà Francesco, a Madre Carla, ai santi e agli angeli… Li immaginiamo in festa, in un abbraccio di luce e di gloria.
Ma questo giorno non è solo per chi crede: è per chi cerca, per chi si interroga, per chi ha bisogno di speranza.
Chi era Madre Carla? Perché il suo esempio continua a toccare i cuori?
Forse, oggi più che mai, vale la pena scoprirlo.

#MadreCarla #Beatificazione #FedeCheContinua #UnaLuceNelTempo

Madre Carla Borgheri: Chiusa la Fase diocesana del Processo

Pubblicato il: domenica 27 Aprile 2025

Il 26 aprile 2025 è una data memorabile per la Chiesa tutta, ma soprattutto per le Missionarie e i Missionari dell’Incarnazione. Si è conclusa l’inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche, la fama di santità e i segni della Serva di Dio, Madre Carla Borgheri, alle ore 16 presso la Basilica Cattedrale di San Pietro a Frascati.
La Celebrazione è stata presieduta dal vescovo di Velletri-Segni e Frascati, S.E. Mons. Stefano Russo ed erano, inoltre, presenti il delegato episcopale Mons. Orlando Raggi, il promotore di giustizia don Jude Chukwuma, i notai Federica Branca e Marco Capri e il postulatore della causa di beatificazione Waldery Hilgeman. Hanno partecipato numerosi sacerdoti e un grande numero di fedeli provenienti da varie parti d’Italia, testimoniando l’affetto e la devozione diffusa verso Madre Carla e il grande significato ecclesiale di questo momento.

Alla Reverenda Suor Loreda Spagnolo, vice-postulatrice, sono stati affidati tutti gli atti processuali e quindi nominata portitore di tali atti sigillati da consegnare al Dicastero delle cause dei Santi, presso il Vaticano.

Una coincidenza non voluta, ma che ha colpito tutti, quella tra i funerali del Santo Padre, Papa Francesco e la chiusura del processo di beatificazione di Madre Carla Borgheri. Due figure che, come la stessa S.E. Mons. Stefano Russo ha fatto notare durante la Santa Messa, hanno assunto i sentimenti di Gesù Cristo. Papa Francesco, infatti, in un suo discorso citò proprio tre di questi sentimenti in cui è possibile ritrovare affinità con la persona di Madre Carla: l’umiltà, con il suo mettersi al servizio per il Signore lasciandosi condurre dallo Spirito Santo. Il secondo sentimento è il disinteresse: chi incontra Gesù Cristo lungo il cammino, come ha sperimentato Madre Carla, scopre una vita che vale la pena di essere vissuta nella gratuità, il solo interesse è quello di servire Dio con amore. Il terzo sentimento è quello delle beatitudini: se una persona ha avuto Dio al proprio fianco, sia nelle situazioni belle che nei momenti di sofferenza, sa di essere beata. Insomma parliamo di una figura, quella di Madre Carla, che ha sempre avuto il coraggio di abbassarsi e vivere la sua vita per amare Dio e aiutare il prossimo.

L’impegno ora di tutti è quello di pregare il Signore affinché venga riconosciuta la santità di Madre Carla. Una santità semplice ma pienamente evangelica che, come sottolineato dal Postulatore e dalla Vice-Postulatrice, nel silenzio e nella fedeltà quotidiana è rifiorita nella vita della Serva di Dio, Carla Borgheri.

 Francesca Amore

Desiderio di santità e profonda devozione per Madre Carla: la comunità di Salice Salentino presente alla Solenne Celebrazione

Pubblicato il: lunedì 28 Aprile 2025

Con grande gioia e piena gratitudine nel cuore verso il Buon Dio, fonte di vita e di santità, alcune sorelle della nostra Comunità di Salice Salentino sono state presenti fisicamente alla Solenne Celebrazione della Conclusione del Processo Diocesano di Beatificazione della Serva di Dio, Carla Borgheri. Molte di noi, rimaste in comunità, abbiamo avuto l’opportunità di unirci spiritualmente attraverso la diretta streaming e grazie a questi preziosi mezzi di comunicazione abbiamo potuto gioire di questo evento straordinario.

È stata una celebrazione del rendimento di grazie per il dono della vita nascosta e beata della Serva di Dio. Seguire in diretta questo atto solenne ha suscitato in noi un sentimento di profonda nostalgia e il desiderio forte di imitare le virtù e l’esempio straordinario di Madre Carla per accelerare i nostri passi verso la santità. Infatti, Lei ci ha sempre esortate con questa frase: “la santità è il perché della nostra vita”; un’intenzione spiazzante, ma che è stato il filo conduttore di tutta la sua vita.

La straordinaria esperienza di fede di Madre Carla, incarnata nella vita ordinaria, oggi diventata un faro che illumina tanti cuori in cammino.

Un Giorno storico: Frascati celebra Madre Carla Borgheri

Pubblicato il: lunedì 28 Aprile 2025

Ieri, 26 Aprile 2025, si è conclusa la fase istruttoria diocesana del processo di beatificazione della nostra amata madre Carla Borgheri. Dalle 15.00 gruppi di amici delle missionarie dell’incarnazione hanno cominciato a prendere posto nella cattedrale di Frascati, per assistere alla messa di ringraziamento e alla chiusura ufficiale della fase istruttoria.

Operosamente nella cattedrale ognuno era indaffarato a predisporre gli ultimi dettagli. Si respirava gioia e tanta emozione. Vista dal di fuori sembravano preparativi per una cerimonia nuziale. La messa si è svolta in modo solenne e festoso, per ringraziare di tutto questo periodo istruttorio che potrà essere il primo passo verso il processo di santificazione della nostra madre Carla, “se così sarà nella volontà di Dio” come ricordava ieri il vescovo durante il discorso di chiusura del processo.

Più di 12.000 pagine sono state raccolte in 27 scatole rosso porpora. Al termine della messa è avvenuto il momento conclusivo dell’istruttoria sotto l’altare, attorno ad un tavolo, dove sedevano il vescovo mons. Stefano Russo, il delegato episcopale mons. Orlando Raggi, il promotore di giustizia sac. Jude Chukuma, i notai la dott.ssa Federica Branca e il notaio aggiunto il dott. Marco Capri, il postulatore il dott. Waldery Hilgenan, la vice postulatrice sr. Loreda Spagnolo. Tutti hanno giurato sulla veridicità degli atti e sulla correttezza del lavoro svolto. Per me che ero dietro le quinte, e passavo i verbali per far apporre le firme, è stata una grande emozione, perché sentivo l’onore di prendere parte ad un momento storico così importante e così solenne.

È stata grande l’emozione quando il verbale è stato apposto nell’ultima scatola insieme a tutti gli atti che raccontavano ricordi, fatti, esperienze vissute con madre Carla. Guardare a tutte quelle scatole mi ha fatto pensare a quante voci, quanti racconti, quante dialoghi con la madre erano stati conservati in così tante scatole. Quanta fede e quanto amore ha elargito la madre prima e dopo la sua morte! Il sigillo in ceralacca ha chiuso l’ultima scatola ed il primo passo verso l’onore degli altari è stato compiuto. Un applauso di gioia, ringraziamento e speranza si è levato in coro nella cattedrale.

Ora rimettiamo nelle mani di Dio la possibilità di poter avere una nuova Santa a cui ispirarci come modello di umanità, di incarnazione e servizio per il prossimo.

Ad maiorem dei gloriam

 

Elisabetta Valeri

La speranza unisce oltre i confini: grande partecipazione dall’India alla diretta della conclusione del processo diocesano

Pubblicato il: mercoledì 30 Aprile 2025

Il 26 aprile è stato un giorno benedetto e atteso da tempo in India: abbiamo partecipato con tutto il cuore a una splendida celebrazione per il riconoscimento di una nuova santa. Si è svolta, infatti, la conclusione della fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione della nostra cara Madre, Carla Borgheri.

Per noi, a migliaia di chilometri di distanza, l’opportunità di partecipare a questo evento sacro in diretta streaming è stata un dono divino. La tecnologia ha colmato la distanza fisica, permettendoci di unirci spiritualmente alla Celebrazione Eucaristica. Mentre assistevamo alla Messa, abbiamo provato un travolgente senso di unità con i fedeli riuniti in Italia. Ci siamo sentiti come se fossimo veramente presenti alla funzione.

Ciò che ha reso questa esperienza ancora più significativa è stata l’inclusione delle nostre preghiere nella celebrazione. Gli organizzatori, con grande cura e attenzione, ci hanno invitato a presentare le nostre preghiere personali, che sono state raccolte e offerte a Dio durante la Santa Eucaristia. Questo coinvolgimento ha rafforzato il nostro legame con l’evento, confermando che le nostre voci, le nostre intenzioni e la nostra fede erano parte di quel momento storico. Sapere che le nostre preghiere si sono elevate insieme a quelle degli altri ci ha riempito il cuore di gratitudine e di un profondo senso di partecipazione.

Anche i nostri parenti e amici in India si sono uniti a noi in questo pellegrinaggio virtuale, riunendosi nelle nostre comunità e nelle loro case per assistere alla celebrazione. Insieme, abbiamo condiviso la gioia di onorare una donna la cui vita era un riflesso vivente dell’Incarnazione, che lei amava così profondamente. Questa solennità ci ha aiutato a discutere, riflettere e pregare come comunità, promuovendo un’esperienza condivisa che ha rafforzato i nostri legami e approfondito il nostro rapporto come famiglia.

Esprimiamo la nostra più sentita gratitudine a Madre Anna, Madre Carmela, Sr. Loreda, Sr. Jessy e alle altre sorelle la cui dedizione e il cui instancabile impegno hanno reso possibile questo grande avvenimento. Siamo profondamente grati per il vostro ruolo nel renderlo bello e accessibile a tutti noi.  Ringraziamo Sr. Loreda, vice postulatrice, il cui impegno per la causa di Madre Carla, unito alla sua meticolosa organizzazione, ha fatto sì che l’evento fosse un tributo splendido e significativo a una vita di santità. L’inclusione dei fedeli globali – attraverso la diretta streaming e la raccolta di preghiere – ha permesso a ciascuna di noi di sentirci personalmente parte integrante del processo.

Mentre continuiamo il nostro viaggio, portiamo avanti la missione di Madre Carla di conoscere, amare e vivere il mistero dell’Incarnazione, ispirati dalla sua vita. Che Dio ci conceda le grazie affinché presto avremo il privilegio di onorarla sui nostri altari. Madre Carla, prega per noi!

La Resurrezione di Cristo e l’Alba di un Nuovo Pontificato

Pubblicato il: venerdì 9 Maggio 2025

La Resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo è la pietra angolare della nostra fede, una promessa compiuta il terzo giorno, quando il sepolcro fu trovato vuoto e il Cristo Risorto apparve ai Suoi discepoli proclamando:
«Pace a voi» (Giovanni 20,19).

Queste parole, pronunciate in un momento di paura e incertezza, portarono conforto, rinnovato scopo e il dono dello Spirito Santo per guidare la Chiesa. In modo profondo e provvidenziale, vediamo questo messaggio pasquale riflesso nella recente elezione del nostro nuovo Santo Padre, Papa Leone XIV.

Quando è apparso sul balcone di San Pietro, le sue prime parole al mondo hanno riecheggiato quelle del Cristo Risorto: «Pace a voi». Questo saluto non era una semplice formalità, ma una dichiarazione della sua missione di guidare la Chiesa con la pace di Cristo — una pace che guarisce le divisioni, ristora la speranza e ci chiama a rimanere in comunione con Dio.

Il cammino verso questo momento di gioia richiama il ritmo stesso della Pasqua. Durante il conclave, abbiamo osservato e atteso mentre il fumo si levava dal comignolo della Cappella Sistina. I primi due fumi erano neri, segni di silenzio e d’attesa: un promemoria che la volontà di Dio non si rivela sempre immediatamente. Come i discepoli nel Cenacolo, abbiamo atteso in preghiera, fiduciosi che Dio stesse operando nel silenzio.
Il fumo nero rappresenta la pazienza, la pausa sacra prima del compimento del piano divino. Ricorda i tre giorni nel sepolcro, quando il mondo sembrava oscuro e la speranza lontana — eppure Dio stava preparando un miracolo.

Poi, al terzo fumo, abbiamo visto il bianco: un’esplosione di speranza, simbolo di nuova vita e nuovi inizi. Proprio come il terzo giorno portò la Resurrezione, il terzo fumo ha segnalato che la volontà di Dio si era manifestata. Quel fumo bianco è stato il nostro momento pasquale, proclamando che Cristo, il Buon Pastore, aveva scelto un nuovo vicario per guidare il Suo gregge.

In Papa Leone XIV vediamo il dono di Dio alla Sua Chiesa: un pastore per condurci più vicino a Lui, rinnovare la nostra fede e chiamarci a rimanere nel Suo amore.

Questo schema di attesa, fiducia e rivelazione divina risuona profondamente con la storia di Saulo di Tarso. Quando Saulo incontrò il Cristo Risorto sulla via di Damasco, fu accecato, sopraffatto dalla luce della verità. Per tre giorni non poté né mangiare né bere, immerso nell’oscurità e nel silenzio, proprio come il fumo nero del conclave. Tuttavia, al terzo giorno, attraverso il ministero di Anania, Saulo fu guarito, battezzato e cominciò a vedere (Atti 9,17-18).

Da quel momento divenne Paolo, il grande apostolo, proclamando la Buona Novella con coraggio e convinzione. Il terzo giorno fu la sua Pasqua, il suo momento di trasformazione, quando la volontà di Dio fu rivelata e fu chiamato a una nuova missione.

Così anche l’elezione di Papa Leone XIV al terzo fumo è un momento di rivelazione divina e di rinnovamento per la Chiesa. È un invito per ciascuno di noi a incontrare nuovamente il Cristo Risorto, a passare dalle tenebre del dubbio o della paura alla luce della fede. Come Saulo, siamo chiamati ad aprire gli occhi alla presenza di Dio, a essere trasformati dalla Sua grazia e a vivere come testimoni della Resurrezione.

Mentre riflettiamo su questo momento sacro, accogliamo il messaggio pasquale che Papa Leone XIV incarna nel suo saluto: «Pace a voi». Questa pace non è semplicemente assenza di conflitti, ma la presenza stessa di Cristo — vivo, attivo, guida della Sua Chiesa. È una pace che ci chiama all’unità, al perdono e a un rinnovato impegno a rimanere nell’amore di Dio.

Sotto la guida del nostro nuovo Santo Padre, camminiamo insieme come Chiesa, confidando nel Signore Risorto che fa nuove tutte le cose.

Possa il fumo bianco del conclave ricordarci la luce bianca del mattino di Pasqua. Possa il terzo giorno ispirarci a risorgere con Cristo, a vedere con occhi nuovi e a proclamare la Sua pace al mondo. E possa Papa Leone XIV, nostro pastore, guidarci sempre più vicini al cuore del Signore Risorto, che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.

P. Leonardo Sanchez